E adesso anche un Blog come ServireSciacca si mette a scrivere di queste cose, uscendo dal proprio seminato? penserete…

E avete ragione, ma è la mia coscienza che mi impone di raccontarvi questa storia, l’ansia di ricerca di ogni piccolo pezzo di verità nascosta che necessariamente anima ogni buon giornalista.

E’ la domenica di Pasqua, un post su facebook attira la mia attenzione. E’ di un mio fraterno amico, un educatore scout, medico, di Messina, si chiama Nunzio.

So che recentemente è stato colpito da un gravissimo lutto familiare per l’improvvisa scomparsa della sorella, apprezzata docente di musica, gli ho già manifestato la mia vicinanza affettiva e avevo letto sempre su facebook di come molta gente, gli alunni in particolare, avessero voluto manifestare il proprio attonito dolore per l’inattesa scomparsa della professoressa.

Il post che ha attirato la mia attenzione riprende una notizia tratta da Il Fatto Quotidiano con il titolo “ Morta insegnante 32enne, è presto per associazioni con il vaccino”, e in esso Nunzio così commenta: “Sembra esattamente il quadro clinico di mia sorella Augusta! Quante ne devono morire prima che si fermino?”

Il giornalista che è in me non resiste alla tentazione e allora gli chiedo conferma: “Nunzio, ma anche tua sorella aveva fatto il vaccino con AstraZeneca e ha poi avuto una trombosi celebrale?”.

La sua risposta è un fiume in piena:

“Sì Nino, assolutamente sì. Aveva fatto la prima dose. Ciò che è avvenuto dopo è un quadro clinico fotocopia di ciò che descrive l’EMA, cioè l’ente per la farmacovigilanza in Europa, pubblicato il 25 marzo! Trombocitopenia grave con trombosi insolita al seno venoso cerebrale, alla mesenterica, alla giugulare, embolia polmonare, trombosi alla vena cava inferiore… e in più successivamente emorragia cerebrale… Devastazione totale in una donna di 55 anni senza alcuna patologia e soprattutto senza alcuna predisposizione genetica alla trombofilia! In questo momento vogliamo solo la verità sulla morte di mia sorella. C’è la Procura di mezzo. Finché vivrò non avrò pace, perché io sono convinto così come tutti i medici che l’hanno visitata che è stato il vaccino AstraZeneca. Ho messo di mezzo l’ambasciata tedesca perché mia sorella è anche cittadina tedesca. Oggi è morta a Genova una donna di 32 anni, stesso quadro clinico di mia sorella. Germania e Canada somministrano Astrazeneca solo a over 60, mentre la Francia dai 55anni in su. Addirittura l’Olanda ha sospeso completamente AstraZenica in attesa di chiarimenti e dulcis in fundo la Germania ha deciso che chi ha fatto già la prima dose con AstraZeneca farà la seconda con Pfizer e Moderna”

“Ciò che è eticamente inaccettabile – mi dice ancora Nunzio – risulta essere quanto dichiarato dall’EMA, cui fa riferimento AIFA italiano, per rimettere in circolazione come sicuro questo vaccino: e cioè che a fronte di pochissimi casi di decessi c’è una stragrande maggioranza di gente vaccinata senza negative conseguenze. Quindi, chi eventualmente avrà un esito fatale e muore viene considerato semplicemente come un numero di statistica e non come un essere umano, non come era Augusta, madre di due figli di 22 e 25 anni, sorella, figlia di due genitori novantenni. Eticamente possiamo accettare che qualcuno muoia?”

Chiedo rispettosamente al mio amico Nunzio se posso scriverne sui social della storia di sua sorella e degli interrogativi che pone o preferisca il silenzio.

Mi risponde: “certo, assolutamente sì”. E aggiunge: “ Ti invio l’esposto presentato in Procura, la parte medica è stata da me ricostruita… puoi utilizzarlo come vuoi”.

Ricevo subito, via wattsapp, l’esposto denuncia che è stato presentato ai seguenti destinatari: Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministero Economia e Finanza, Ministero degli Affari Estero, EMA, AIFA, Istituto Superiore della Sanità, Protezione Civile, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero della Giustizia, Assessore Regionale alla Sanità, Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Federazione Ordine Farmacisti Italiani, Azienda Ospedaliera – Polo Universitario Luigi Sacco, Comando Carabinieri Tutela della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Istituto malattie Infettive Spallanzani e infine per conoscenza all’Ambasciata della repubblica Federale Tedesca in Roma.

Ho voluto elencare i destinatari dell’esposto-denuncia , più che soffermarmi sul contenuto dello stesso, perché le parole inviatemi da Nunzio con wattsapp penso siano già di per sé adeguate a rappresentarci la situazione e per far comprendere come tutte le istituzioni che dovrebbero vigilare sulla nostra salute in termini di sicurezza e di tutela siano state portate a conoscenza di questa storia, purtroppo simile ad altre che hanno indotto alcuni paesi europei ad assumere sul vaccino AstraZenecauna posizione diversa da quella italiana.

Con quella aperta sulla morte della professoressa Augusta Turiaco sono 6 in totale le inchieste in Sicilia su decessi conseguenti temporalmente alla vaccinazione con AstaZeneca: due a Messina, una ciascuna ad Agrigento, a Siracusa, Trapani e Palermo.

Non mi permetto alcun commento sulla vicenda perché non ne avrei alcun titolo, se non quello di far conoscere questa storia per quella che purtroppo è stata e pormi alcune domande di buon senso che emergono negli stessi commenti dei lettori al post di Nunzio su facebook: possiamo aspettarci dalla Magistratura una risposta adeguata agli angosciosi interrogativi che la vaccinazione con AstraZeneca sta continuando a determinare o dovrebbe essere qualche altra istituzione a tutelarci maggiormente? Quali sono i veri motivi per cui il vaccino AstraZeneca costa così poco rispetto agli altri e quali ricadute ha realmente questo fattore dei costi? E’ lecito, o quanto meno ammissibile, che un vaccino cambi nome da un giorno all’altro? Perché si è ritenuto necessario rafforzare la tutela di carattere penale a favore di chi somministra i vaccini? E’ accettabile la teoria che 50 morti su 15 milioni di vaccinati non siano un dato significativo? E a questa ultima domanda provo a formulare una risposta: quando i morti sono degli altri è facile pensarlo e anche a dirlo…

La professoressa Augusta Turiaco, che sorride nella foto, si era sottoposta con entusiasmo alla campagna vaccinale, salvo poi precipitare in un incubo che ha avuto un esito infausto, e come gesto d’amore estremo ha anche manifestato la volontà di donare gli organi.

Oggi è la sua stessa famiglia a rinnovare l’appello : Vaccinatevi, è l’unico modo per uscire dalla pandemia!”.

“Ma – mi dice Nunzio prima di salutarci – se vi è possibile non fatelo con Astrazeneca, ci sono troppe ombre e contraddizioni…”.

Un pensiero su “A PROPOSITO DI ASTRAZENECA E DI ALTRE MORTI SOSPETTE”

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