In anteprima per i nostri lettori questo videoclip che fa parte del materiale preparatorio delle celebrazioni che saranno organizzate per il 2023 nel centenario del disastro aereo del dirigibile francese, precipitato nelle acque del mare di Sciacca.

Era il 21 dicembre 1923 e nel cielo di Sciacca imperversava un terribile temporale. Tre giorni prima, intanto, era partito, alle 6:00 del mattino, il dirigibile Dixmude dalla sua base a Cuers-Pierrefeu per un volo senza sosta fino al deserto del Sahara con a bordo quaranta membri dell’equipaggio e dieci ospiti. Raggiunse la meta con grande successo, ma non fece più ritorno in Francia. Il 21 dicembre mentre sorvolava il mediterraneo e giunto quasi sui cieli di Sciacca il temporale fece vacillare l’aeronave. Alle 2:30 della notte una luce intensa illuminò il cielo di Sciacca. Probabilmente un fulmine colpì il Dixmude e l’intero equipaggio precipitò a pochi metri dalle coste di Sciacca. Subito da Sciacca partirono gli aiuti dei pescatori con i loro pescherecci, guidati dal parroco della chiesa delle Giummare, Don Michele Arena, ma ci si rese subito conto che per tutti gli occupanti del dirigibile non c’era più niente da fare. I resti umani recuperati trovarono riposo eterno nel cimitero di Sciacca. Il capitano del Dixmude, Du Plessis de Grénédan, venne ritrovato cinque giorni dopo impigliato tra le reti dei pescatori, il corpo pressoché intatto, con al polso un orologio con le lancette ferme alle 2:27. Padre Arena fu il primo a riconoscere il corpo del comandante e la salma venne portata in Francia dove ricevette solenni funerali solenni di stato. Grazie a queste gesta di solidarietà Sciacca non venne bombardata dall’aviazione francese durante il secondo conflitto mondiale. Successivamente, grazie anche ai rapporti di amicizia che lo stesso padre Arena aveva instaurato con le autorità francesi e con le famiglie delle vittime, venne eretta una colonna votiva che ancora oggi si trova nel viale delle Terme e in cima alla colonna domina il paesaggio la statua della Madonna di Notre Dame de Fourviere, donata dal governo francese. Il giorno in cui la colonna votiva venne inaugurata ci fu una gran festa a Sciacca, con la presenza di navi militari della Marina francese e italiana.

Adesso la colonna votiva ha necessità di urgenti lavori di restauro, per i quali si confida di poter utilizzare i fondi che avrebbe reso disponibili una società di diritto inglese, impegnata nel business dell’organizzazione del centenario.

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