Stanotte la monnezza ha preso fuoco: fiamme al porto, uno dei luoghi più belli della nostra città. Ma no, non ne parliamo, dopotutto è una cosa ormai normale no? Che c’è di scandaloso? Io non riesco ad abituarmi a tutto questo. Non ci riesco proprio”.  (Giuseppe Catanzaro)
Sì, hai ragione, purtroppo al degrado, anche quello macroscopico ed evitabile, ci si abitua, miseramente e ineluttabilmente. Il porto sembra essere diventato una discarica, con cumuli di spazzatura di ogni genere, la puzza persistente, la quantità di rifiuti ormai incontrollabile. E ogni sera, camminando fra queste cataste, ci chiediamo: perché lo si accetta? Perché nessuno denuncia, si smuove, ripulisce, prende provvedimenti? E se passando non si può fare a meno di vedere, perché si fa finta che sia tutto normale? Io non ho mai visto al porto un livello di abbandono, sporcizia e di consenso al degrado come in questi anni! Sono esterrefatta. E pensare che, se il degrado chiama degrado a cascata, può andare anche peggio di così! Nel silenzio e nel consenso di tutti “. (Agnese Sinagra).

Ho voluto riprendere questo significativo scambio di opinioni sull’incendio notturno del 16 marzo al porto, sotto forma di post su facebook, perché rispecchia fedelmente il pensiero del nostro blog giornalistico ServireSciacca.
La disastrosa situazione dei rifiuti che ormai puntualmente sommergono la zona portuale, financo compromettendo l’immagine fotografica iconica della bellezza di Sciacca, era già stata oggetto di ben tre recenti articoli su questo Blog. 

Queste voci provenienti da nostri concittadini ci confermano che ci siamo ancora quelli che denunciamo le brutture, nonostante il disappunto di quanti invece vorrebbe che non si parlasse mai delle tante problematiche che impediscono alla nostra città di essere normalmente decorosa, nell’aspetto e nella sostanza.

Nonostante il muro di gomma che non tiene in alcun conto queste denunce, anche quando sono corredate da proposte non difficili da realizzare.

ServireSciacca sarà sempre in prima linea, insieme a tanti cittadini attivi come Giuseppe Catanzaro e Agnese Sinagra, nel non voler arrendersi e non voler considerare irreversibile l’attuale stato di cose.

No, noi non riusciamo proprio ad abituarci a tutto questo!

NELL’AREA PORTUALE DI SCIACCA NULLA CAMBIA, RIMANE SEMPRE UNA DISCARICA

di Nino Porrello3 Gennaio 2021

Il 22 e il 24 ottobre scorso questo Blog si era occupato delle vergognose condizioni in cui versa la zona portuale di Sciacca, diventata una sorta di vera e propria discarica di rifiuti, problema che è stato più volte oggetto di attenzione anche da parte dei giornali on-line locali.

Nel giorno di Capodanno, ad esempio, RISOLUTO è tornato ad evidenziare le condizioni sempre peggiori dell’ area portuale, nonostante le sanzioni elevate dal Comune, le denunce fatte scattare qualche settimana fa della Guardia Costiera e l’effettuazione di bonifiche straordinarie che risolvono il problema solo per qualche giorno. 

Sono state fatte proposte e commenti che riguardano innanzitutto la ormai trita e ritrita argomentazione della mancanza di educazione civica da parte dei cittadini, che in questo caso specifico sarebbero da individuarsi soprattutto tra gli operatori del settore pesca, e poi anche la necessità di installare un impianto di videosorveglianza insieme con quella di maggiori sanzioni e controlli.

Si continua, a mio avviso, a seguire una strada che non porta da nessuna parte, pur essendoci in ciascuna di queste riflessioni un pezzo di verità.

L’unico intervento efficace per una soluzione definitiva del problema, lo ribadisco,  può esser solo quello di modificare il piano A.R.O. inserendovi il servizio quotidiano e/o settimanale dello smaltimento dei rifiuti (non domestici) nell’intera zona portuale, unitamente al rinnovato posizionamento, in particolare sulla banchina interna, dei grandi cassoni di raccolta rifiuti che in passato c’erano già e che sono stati rimossi, in modo assolutamente inopportuno, con l’avvento della raccolta differenziata (che però riguarda i rifiuti domestici…).

Nell’articolo del 24 ottobre questo Blog giornalistico chiedeva al Sindaco e all’assessore Bacchi di intervenire urgentemente sull’argomento.

Lo hanno fatto con il solito intervento di pulizia straordinaria, ma non basta…

PULIZIA STRAORDINARIA DELL’AREA PORTUALE, MA NON BASTA

di Nino Porrello– 24 Ottobre 2020

All’alba di oggi uomini e mezzi della ditta Sea Bono hanno effettuato la bonifica periodica e straordinaria dell’area portuale. Lo registriamo con favore e per pochi giorni, quindi, la situazione al porto tornerà ad essere quella di una città normale. Per forza di cose, tuttavia, tra pochi giorni sulle banchine del porto torneranno a formarsi cumuli di rifiuti formati dagli scarti dei motopesca e della lavorazione del pesce, cui si aggiungono anche altri rifiuti portati da ogni parte della città. La soluzione definitiva quindi non è certo quella delle bonifiche periodiche e straordinarie, bensì quella di un servizio di pulizia che sia fatto giornalmente, oppure quella del posizionamento sulle banchine portuali di grandi cassoni per rifiuti e con un servizio di prelevamento dei rifiuti almeno settimanale, se del caso con una modifica delle condizioni contrattuali del piano ARO. E’ questa la richiesta che rivolgiamo in via di urgenza al Sindaco Valenti e all’Assessore Bacchi, competenti per materia.

LA NUOVA IMMAGINE ICONA DELLA CITTA’? 

di Nino Porrello  – 22 ottobre                                                                        

Era l’immagine icona di Sciacca, la bellezza di una città affacciata sul mare e fotografata dalla banchina del porto.Anche oggi rimane un’immagine icona, ma del degrado in cui versa la città (guarda le foto, scattate oggi). Ce ne eravamo già occupati nel mese di agosto, con l’articolo riportato di seguito, ma nulla è cambiato. Oggi tuttavia altri giornali on line si soffermano su questa vergogna cittadina e quindi anche ServireSciacca ritorna sull’argomento, perché l’unione fa la forza. Di chi la responsabilità? Di tutti gli operatori, di diverso genere, che agiscono e lavorano nella zona portuale, si potrebbe dire. Ma come e dove dovrebbero conferire i rifiuti, considerata anche la mancanza di cassonetti? Giornalmente con una moto ape nell’isola ecologica della Perriera? Alcuni lo fanno, i più avveduti e rispettosi, ma la maggior parte dei pescatori, dei commercianti e degli utenti privati utilizza il molo come una pattumiera. Ma quello che fa di più “imbestialire” è che nessuno, a livello amministrativo, corra ai ripari con rimedi che siano continuativi ed efficaci. Il nulla. L’imminente entrata in funzione dell’isola ecologica in zona portuale, finalmente affidata una ventina di giorni addietro all’aggiudicatario che dovrà gestirla, risolverà (?) solo parzialmente il problema, in quanto in essa potranno essere conferiti solo i cosiddetti rifiuti speciali. L’unica soluzione radicale del problema ci appare soltanto quella di un’appendice al piano ARO con la quale sia previsto l’intervento quotidiano degli autocompattatori delle ditte a cui è affidata la pulizia della città, eventualmente con l’integrazione del ripristino di cassonetti industriali ove ciò occorra. Qualcuno tra gli amministratori se ne sta occupando di ripristinare l’immagina icona della bellezza di Sciacca? Ci risultano riunioni su riunioni, ma di concreto ancora nulla. Anzi no, di concreto c’è l’immagine del degrado.

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