“Ci vuole coraggio per avere una visione e molto più coraggio nel volerla costruire e nell’avere la forza di tirarsi dietro tutta la cittadinanza facendola innamorare di tale visione”.

La realtà ci pone di fronte ad una diffidenza tale, nei confronti della politica, che è molto complicato coinvolgere tutta la cittadinanza in un’unica e comune “visione di città”.

Occorrerebbe quindi un progetto pubblico di grande coraggio, unico, riconosciuto trasversalmente per la sua bellezza, che ci riporti ad essere orgogliosi dell’oggetto di quella visione. 

Nonostante il riferimento alla “visione di città” ricorra ormai frequentemente nel dibattito pubblico cittadino anche qui da noi a Sciacca, ci sia permesso di dubitare che questa “visione” sia mai stata davvero elaborata e messa in atto.

Conseguentemente non è mai stato progettato e realizzato, nell’ultimo trentennio, un programma amministrativo di largo respiro e un piano di investimenti coerentemente programmati verso una ben definita visione di “Sciacca città turistica”.

Perché, si chiederà il lettore, si fa a questo punto esplicito riferimento proprio al concetto di “città turistica”?  

Semplicemente perché Sciacca ha il privilegio di possedere, dalla notte dei tempi, il necessario “potenziale” proprio in tale ambito, ossia ha tutti i requisiti suscettibili per farne un luogo dove il turismo può davvero diventare un potente motore di sviluppo economico ed occupazionale

E oggi, oggi che proprio il turismo è diventato, in Italia e nel mondo, un business tra i più importanti, proprio la mancanza di una visione che possa fare da guida e da bussola di orientamento ci penalizza pesantemente, anche perché un grande sviluppo turistico sarebbe il volano che trainerebbe con sé lo sviluppo di tutte le altre filiere economiche cittadine: pesca, agricoltura, artigianato (ceramica e corallo in particolare), commercio, etc.

Quindi, il turismo considerato come il vero e proprio “core business” dell’intero contesto economico territoriale, che presuppone una ben chiara “visione di Sciacca città turistica”.

È solo avendola, questa visione, che poi si potrà realizzarla nel tempo, gradualmente, passo dopo passo, facendone innamorare la cittadinanza. Occorrerà dopo essere davvero bravi a seguirne con coerenza il “file rouge”, ad indirizzare tutti gli sforzi verso quella meta e a remare tutti nella stessa direzione, consapevoli dell’importanza e della bellezza di questa visione. Un percorso con un orizzonte a lungo termine, impegnativo, di grande respiro, ma assolutamente indispensabile. 

Noi di ServireSciacca ci proviamo ad offrire questo nostro contributo di una “visione di Sciacca città turistica” mettendola a disposizione di chiunque la voglia far propria in modo convinto, coerente, interessato solo al bene comune e alla cosa pubblica.

In sé non ha nulla di particolare, è solo la risultante di un processo logico che ha come proprio fondamento la passione civica e la volontà di metterla nero su bianco.

Nel delinearla siamo partiti dal presupposto che possedere un “potenziale” richiede la individuazione dei suoi punti di forza e la capacità poi di saperli mettere davvero in gioco.

La potenzialità turistica di Sciacca è la risultante di 4 fattori, che assumono la funzione di altrettanti pilastri su cui si regge la nostra visione di Sciacca città turistica:

–       essere una città dotata di una grande bellezza: frutto innanzitutto del suo spettacolare posizionamento ad anfiteatro che digrada sul Mediterraneo con la sua originaria ripartizione in tre quartieri che ne costituiscono il centro storico, adagiati su altrettanti piani di roccia inclinati verso il mare, un tempo anche sociologicamente differenti (la parte alta contadina – la parte centrale borghese – la parte bassa marinara), tra loro collegati attraverso un reticolo di scalinate, vicoli e cortili; e poi di un patrimonio storico, artistico e monumentale di assoluto rilievo e ancora di scorci panoramici mozzafiato; 

–       essere una città sul mare: con spiagge sabbiose e anche di scoglio adatte alla balneazione e un importante porto peschereccio

–       avere un patrimonio termale fatto di acque e fanghi di elevatissima qualità, conosciuto ed apprezzato già nell’antichità da greci, romani e arabi, e ricco anche di qualcosa unico al mondo: le grotte vaporose del Monte Kronio

–       essere geograficamente posizionata non solo in terra di Sicilia ma anche al centro di un comprensorio articolato su due siti di importanza mondiale e a portata di mano quali la Valle dei Templi di Agrigento e il parco archeologico di Selinunte, ed inoltre a capofila di un comprensorio territoriale costituito da un insieme di paesi più piccoli che possono fare “sistema” con Sciacca e ciascuno dei quali si caratterizza per interessanti peculiarità turistiche: Caltabellotta, Menfi, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belìce, Montevago, Ribera, Burgio, Santo Stefano Quisquina.

Quindi, una “visione di Sciacca città turistica” non può che essere quella di una piena, moderna e integrata valorizzazione di tutti questi quattro “punti di forza”, tutti e nessuno escluso, riservando ad ognuno di essi e al loro insieme la necessaria cura, attenzione, progettualità a cicli continuo, investimenti, capillare ricerca di finanziamenti, il tutto finalizzato a dotare questa visione strategica di città delle necessarie strutture, infrastrutture e servizi.      

UNA CITTÀ BELLA: può così significare curare il decoro urbano nei minimi particolari, la pulizia come carattere distintivo di tutto ciò che è pubblico, esercizi commerciali accoglienti e con dehors adeguati, manutenzione continuativa e significativo incremento del verde pubblico, un centro storico parzialmente pedonalizzato e a transito limitato, scale mobili o funicolari, parcheggi disponibili, manutenzione ordinaria e straordinaria dei prospetti degli edifici storici, gabinetti pubblici aperti, musei e chiese aperti, piano di valorizzazione di vicoli, scalinate e cortili, riqualificazione della scalinata che collega la zona della Marina con piazza Scandaliato, creazione di un ben definito percorso turistico-pedonale che colleghi il Porto con piazza Gerardo Noceto a San Michele, riqualificazione dell’intera area sulla vetta di San Calogero, riqualificazione della zona portuale anche con l’utilizzo architettonico del colore, un sistema viario cittadino totalmente riasfaltato e costantemente manutenzionato, apertura al pubblico di tutti i monumenti e opere pubbliche ad oggi chiusi, la rinascita del centro storico come cuore pulsante della città e palcoscenico di eventi e incontri in un contesto di mobilità sostenibile e inclusiva nei confronti della disabilità, creazione del Museo Regionale per il quale 7 milioni di euro attendono di essere utilizzati ormai da troppi anni e possono andare in fumo;

UNA CITTÀ DI MARE: può così significare avere un depuratore delle acque funzionante sul 100% del tessuto urbanistico cittadino e senza più scarichi di reflui a mare, nessun divieto di balneazione dovuto a tratti di mare inquinato, strade e percorsi di accesso alle spiagge ben curati e funzionali, interventi di protezione contro l’erosione della costa, stabilimenti balneari ben distribuiti lungo il litorale, spiagge libere in quantità adeguata per mantenere le caratteristiche di un turismo balneare non massivo, valorizzazione del borgo dello Stazzone anche come lungomare cittadino, creazione di un porto commerciale che consenta collegamenti con Malta e altre isole siciliane, mercato ittico e mercato del pescatore funzionanti, potenziamento delle strutture per le imbarcazioni da diporto, adozione di un piano particolareggiato del porto, completamento dei lavori di estensione della banchina nord e consolidamento di quella in essere;

UNA CITTÀ TERMALE: può e deve deve significare una riqualificazione e un rilancio del complesso termale di Sciacca sia sotto l’aspetto del turismo del benessere che di quello sanitario, includendovi le grotte vaporose del Monte Kronio come elemento del tutto distintivo, e ancora interventi sul piano paesaggistico e su quello urbanistico che consentano alla città di estendersi come città termale verso est, l’istituzione di una scuola di formazione orientata verso i profili lavorativi e professionali richiesti dal termalismo, un termalismo diffuso anche nelle piccole strutture di accoglienza alberghiera;     

UNA CITTÀ CAPOFILA DI UN SISTEMA TERRITORIALE INTEGRATO: può così significare un sistema integrato di accoglienza, di ricettività, di itinerari e visite turistiche, di iniziative culturali; una rete di collegamenti pubblici efficienti e frequenti; una rete viaria di collegamenti costantemente manutenzionata e potenziata in alcuni suoi punti nevralgici; collegamenti pubblici frequenti con gli aeroporti più vicini di Palermo e Trapani. 

Infine, fave fare da cornice a questa complessiva visione una rete idrica cittadina totalmente rinnovata e un sistema di trasporto pubblico urbano assolutamente efficiente e funzionale, con un servizio di “circolare” che assicuri al massimo ogni 15 minuti il collegamento continuativo del centro storico (Corso Vittorio Emanuele, Via Licata, San Michele e zona portuale) con i quartieri che si trovano al di fuori del perimetro centrale.

Un libro dei sogni, questa nostra visione?

Può sicuramente sembrarlo, ma farla diventare realtà dipende solo da noi.

Se in un qualunque momento nell’arco dell’ultimo trentennio la classe dirigente cittadina avesse iniziato, e poi coerentemente proseguito, nella realizzazione di una ben definita visione, oggi quella sopra delineata avrebbe già potuto essere l’immagine reale di Sciacca o comunque qualcosa di molto simile ad essa.

E allora…, non è mai troppo tardi per iniziare!