La tipologia dei luoghi é diversa. Casomai si potrebbe pensare a una analogia di tipo turistico se solo si riflettesse sul fatto che, in fondo, l’estensione dei due borghi é veramente minuscola. Ebbene, in questo modo di vedere, l’ambiente -borgo Stazzone ci guadagna per quel che concerne la passeggiata lungomare che accompagna i visitatori lungo un percorso che , da un lato, costeggia una fila di abitazioni e dall’altro si affaccia direttamente sul mare. Ci perde, però, per quanto concerne il decoro delle suddette abitazioni, nessuna nella quali è abbellita dai commercianti e dai residenti con piante o fiori (tranne delle rare eccezioni) e tante altre piccole e grandi pecche che la dicono chiara su una cultura che non é la nostra: quella del rispetto e dell’amore per gli esterni delle nostre abitazioni. Bisognerà lavorarci su questo aspetto. Passiamo ad altro.

Il Comune di Sciacca ha provveduto , in queste settimane, a un restyling dei luoghi, con nuovi pali per l’illuminazione e sostituendo i vecchi e malandati muretti con barriere in alluminio che hanno ridato dignità a buona parte del borgo.

Il locale Comitato di Quartiere si é da sempre battuto , insieme al consigliere Alessandro Curreri perché ciò avvenisse, aspettando pazientemente i tempi dovuti alla burocrazia.

Ma come purtroppo succede spesso nella nostra città, c’é una spina nel fianco dello Stazzone che non permette, attualmente, di dare un giusto riconoscimento a quanto Comitato e Comune hanno fatto per migliorare e rendere più accogliente i luoghi.

Eccola la spina nel fianco: quello che rimane del Ristorante “Al Porticello”: l’indecoroso spettacolo di un’insegna rimasta lì a penzolare; un supporto metallico che un tempo sosteneva un grande ombrellone, una centralina del metano che aspetta…cosa aspetta? E tanto abbandono. Con erbacce e sporcizia che nessuno può toccare perchè é solo il proprietario che ne é responsabile e padrone. E questo é uno schiaffo in faccia a tutti gli stazzonari. Basta questo a bloccare un’intero quartiere. A impedire la rinascita effettiva del Borgo dopo la pandemia. Questa inerzia vanifica gli sforzi fatti dal Comune per rendere lo Stazzone un posto non come Marzamemi, ma come uno Stazzone che si rispetti. E la collettività saccense ricorda bene quanti e quali iniziative lodevoli rendevano piacevoli le estati dello Stazzone.

Ecco perchè lo Stazzone non é Marzamemi. Non perchè sia da meno, ( la natura e la storia lo dimostrano) ma perchè qualcuno, con la sua pigrizia e noncuranza ,lo impedisce. In quel di Siracusa non lo avrebbero permesso.