“Generazione bellezza” é una carezza per l’anima. Tutte le sere su RaiTre alle 20,15. La creatura di Emilio Casalini é ormai entrata nel cuore di centinaia di migliaia di telespettatori. Giunto alla sua quinta stagione, il programma si distingue per mettere in primo piano le azioni virtuose di chi ha cambiato il destino del proprio territorio: persone, piccoli paesi, borghi la cui bellezza sta nella passione dei propri abitanti. E lui, con il suo tono ammiccante e sornione, con la sua passione, sa raccontare tutto questo.

L’ho conosciuto nell’estate del 2020, quando si stavano gettando le basi per la nascita del Museo dei 5 Sensi. Cordiale e empatico, sembrava uno che avevamo conosciuto da sempre. Faceva il giornalista ma per noi era un perfetto sconosciuto. La sua modestia e la sua visionaria passione per il progetto del Museo Diffuso dei 5 Sensi mi colpirono molto.

Piano piano, infatti, quell’affascinante reporter è diventato una figura familiare a Sciacca. Sempre molto presente ad ogni uscita pubblica dell’Ecomuseo Diffuso, di cui é il Direttore Creativo, la sua frequentazione con il nostro territorio si è consolidata e rafforzata nel tempo. Ma a lanciarlo definitivamente nell’angusto panorama locale, sempre parecchio diffidente e farlo entrare nelle grazie di tutti i saccensi é stata la sua trasmissione “Generazione bellezza”, iniziata su Rai Tre sabato 25 Dicembre 2021 e, neanche a dirlo, la seconda puntata è stata dedicata a Sciacca e al suo Museo Diffuso. Emilio Casalini è ormai sciacchitano di adozione e l’ammirazione unanime degli sciacchitani nei suoi confronti è in crescita, e lui, a Sciacca, vive per molte settimane all’anno e si comporta come un vero saccense. Su Instagram ho beccato due foto che lo ritraggono mentre partecipa alla processione della Madonna del Soccorso, insieme ai nostri marinai.


Di origine padovana , ha un curriculum stratosferico. E’ laureato in Relazioni Internazionali. Ha vinto il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi nel 2012 con un’inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti e il Premio Giornalistico Enzo Baldoni nel 2010 con un documentario sulla condizione dei giovani in Iran.

Quella della bellezza che per Emilio è una vera missione . “Come nelle precedenti stagioni – racconta – scopriamo tanti piccoli paesi che hanno scelto strade diverse per combattere un destino che sembrava condannarli a sparire. Quelle aree interne dove però vive ancora un quarto della popolazione italiana e una gran parte del nostro patrimonio identitario. Territori che non mollano e fanno tornare i giovani, creando le condizioni per costruire nuovi scenari, capaci di soddisfare non solo le esigenze economiche ma anche aspirazioni e passioni. Assieme a loro apriamo visioni sul futuro che può esserci se lo vogliamo davvero.”
Non voglio enumerare tutti i premi ricevuti da Emilio in questi anni della sua carriera in ascesa, grazie a sacrifici suoi e della sua famiglia, come lui stesso ha sottolineato sui social. Tutto meritato il successo della trasmissione in onda in questi giorni. E meritato anche l’affetto incondizionato di tutti noi.