L’on.le Carmelo Pace ha risposto alla domanda che pubblicamente ServireSciacca gli aveva rivolto con l’articolo del 5 Maggio che alla fine riproponiamo, in merito agli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera.

Lo ha fatto sinteticamente, tramite whatsapp. Ma lo fatto.

Il parlamentare riberese, capogruppo della DC all’ARS e vice presidente della Commissione Sanità dell’ARS, ci dice così:

Potete rispondervi voi stessi, basta vedere l’organizzazione di altri presidi ospedalieri ad iniziare da Villa Sofia/Cervello: sono anch’essi ospedali riuniti ( seppur più grandi), alla stessa stregua dei nostri. Qualcuno ha convinto la stampa che basta chiudere il Pronto Soccorso di Ribera per avere altro personale.
Stessa cosa per le altre unità presenti in entrambi i presidi, medicina e chirurgia. E qualcuno in buona fede ci casca
”.

Fin qui Carmelo Pace.

Vorremmo innanzitutto rassicurare l’on.le Pace, almeno per quel che ci riguarda: non esiste “qualcuno” che abbia convinto ServireSciacca di qualcosa, tutto ciò che scriviamo e sosteniamo è unicamente frutto di un nostro libero convincimento.

Detto questo, sappiamo bene che esistono realtà ospedaliere molto grandi (come Villa Sofia e il Cervello) in città molto grandi (Palermo) nelle quali sussistono duplicazioni di unità operative, ma Sciacca e Ribera non sono realtà ospedaliere grandi e neanche città grandi.

Quindi non regge il paragone o similitudine che sia.

Ma il nocciolo vero della questione è un’altro, on.le Pace, e faremmo offesa alla Sua comprovata intelligenza se pensassimo che Le sfugga.

Il problema vero, al di là dei paragoni, è che con c’è mai stata alcuna reale volontà, alcun serio tentativo di gestire Sciacca e Ribera in modo davvero unitario, quindi sinergico e complementare.

Se così fosse stato, l’eliminazione dei cosiddetti “doppioni” sarebbe stata del tutto consequenziale o gli stessi non si sarebbero neanche creati…

Basta confrontarsi con il buon senso di qualunque operatore ospedaliero per averne conferma.

E questo a prescindere dalla loro ubicazione, che a quel punto potrebbe essere Sciacca così come Ribera.

In una gestione dei due presidi unitaria, integrata, complementare, non viziata da logiche politiche e campanilistiche, si sarebbe potuto concordemente tentare di ottenere una realtà ospedaliera davvero riunita, articolata su due presidi, nella quale magari giocare insieme la partita dei due Pronto Soccorso, regolamentati in una visione di offerta unitaria di medicina d’urgenza, in considerazione delle caratteristiche di area territoriale disagiata in termini di collegamenti stradali.

Ma la politica ha finora deciso di prendere altre strade, in modo a nostro parere miope e dannoso per gli utenti.

EDITORIALIPOLITICA

On.le Pace, ci può spiegare una cosa?

DiNINO PORRELLO

 MAG 5, 2025

Al ciclone delle reazioni veementi che dalla città di Ribera hanno fatto seguito alle dichiarazioni del capogruppo PD all’ARS, on.le Michele Catanzaro, si aggiunge oggi l’intervista dai toni pacati che l’on.le Carmelo Pace, capogruppo DC all’ARS, ha rilasciato allo stesso Massimo D’Antoni su RMK.

In queste odierne dichiarazioni del parlamentare DC, ex sindaco di Ribera, c’è un passaggio che va focalizzato, perché a nostro avviso reitera un “equivoco” nel quale Pace, ma non solo lui, abitualmente incorre.

Ci permettiamo quindi di chiedergli pubblicamente un chiarimento in proposito, per fare chiarezza su un aspetto che riteniamo di rilevante importanza, anche per evitare che quel che può e deve essere un legittimo dibattito su visioni anche divergenti sulla miglior assetto territoriale della nostra sanità pubblica diventi uno scontro tra due opposte tifoserie locali, Sciacca e Ribera, perché di questo derby non ne sentiamo proprio il bisogno.

Dice Carmelo Pace:

L’Ospedale di Sciacca e quello di Ribera sono complementari, quindi cosa c’è di doppione?… Catanzaro e gli altri devono dirci: volete mantenere due ospedali, oppure volete farne un ospedale e una casa di cura? Perché, se ci devono essere due ospedali, ci devono necessariamente essere (in ciascuno di essi) il Pronto Soccorso, la Chirurgia e la Medicina, mentre tutto il resto è giusto che si differenzi…

Ed è su questo punto, on.le Pace, che casca l’asino o comunque che si origina un equivoco grosso come una casa, e sul quale mi permetto di chiederle un chiarimento in forza della Sua competenza anche quale vice presidente della Commissione Sanità dell’ARS. 

L’attuale organizzazione territoriale della sanità ospedaliera siciliana NON prevede che gli ospedali di Sciacca e di Ribera siano due distinti ospedali.

Li considera invece un’UNICO ospedale, che va sotto il nome di “Ospedali RIUNITI di Sciacca e Ribera”: un”unica realtà ospedaliera articolata su due diversi presidi, uno dislocato a Sciacca e l’altro dislocato a Ribera.

Tant’è che il DEA di 1º Livello è stato a suo tempo riconosciuto proprio agli “Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera”, certamente non a caso ma proprio perché RIUNITI, e non due cose distinte.

Da ciò ne dovrebbe conseguire che un’unico ospedale, suddiviso in due presidi distanti meno di 15 km. l’uno dall’altro, non dovrebbe avere 2 Pronti Soccorso, 2 Chirurgie e 2 Medicine.

Devo pertanto ritenere che siano proprio questi i “doppioni” a cui fa riferimento l’on.le Catanzaro, e non solo lui, perché la stessa terminologia viene utilizzata (ovviamente non in Sua presenza) da qualunque dirigente medico con cui mi è capitato di intrattenermi presso il presidio ospedaliero di Sciacca.

E senza alcun riferimento alle figurine del portiere Pizzaballa…

Perché allora, on.le Pace, nelle sue dichiarazioni pubbliche non fa mai alcun riferimento agli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera, ma li considera sempre come due realtà ospedaliere ben distinte?

Complementari, il termine che Lei on.le Pace utilizza e sul quale tutti ci troveremmo d’accordo, dovrebbe voler dire esattamente questo: evitare che uno stesso polo ospedaliero, nelle attuali ristrettezze della sanità pubblica, abbia unità operative replicanti a pochissimi chilometri di distanza l’una dall’altra.

Tutti conosciamo la passione con la quale Lei, on.le Pace, e l’intera comunità riberese si sono efficacemente battuti a favore della riapertura Pronto Soccorso su Ribera, in funzione sia della cosiddetta “zona disagiata“ sia perché sotto pandemia Covid vennero stanziate e spesate ingenti risorse finanziarie per potenziare e ammodernare la medicina d’urgenza del presidio di Ribera.

E questa passione merita rispetto.

Allora, non potrebbe essere una scelta saggia quella di seppellire su ogni fronte l’ascia di guerra e dare un senso compiuto a questi OSPEDALI RIUNITI di Sciacca e Ribera, salvaguardando magari il Pronto Soccorso di entrambi i presidi e rendendo tutto il resto davvero complementare, a prescindere da dove saranno ubicati questo o quella unità operativa, e ottenendo su questa strada un reale potenziamento del DEA di 1º Livello nel superiore interesse delle comunità sia riberese che saccense?

On.le Carmelo Pace, confido in un Suo cortese riscontro.