Si ringrazia Tony Colapinto
Due momenti, più di tutti, hanno segnato il Giovaninfesta a Lampedusa, lasciando un’impronta profonda nei cuori dei presenti.
Il primo è stato il cammino silenzioso dei giovani che, seguendo la tradizione, hanno portato la croce fino alla Porta d’Europa. Un gesto carico di simbolo e raccoglimento, reso ancora più potente dal vento che soffiava dal mare, come a voler accompagnare ogni passo.
Ma è stato Asharaf, 12 anni, egiziano, esploratore nel gruppo scout Sciacca 2 a dare voce al significato più profondo dell’evento.

Con la forza semplice del suo racconto, ha ricordato il viaggio che lo ha portato sulle coste di Lampedusa un anno fa, la paura, la salvezza, l’abbraccio di una nuova famiglia a Sciacca.
Le sue parole hanno commosso tutti, senza eccezioni.
Il vescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, visibilmente emozionato, ha scelto di non leggere il discorso che aveva preparato: “Oggi – sembrava dire con il silenzio – la vera Parola l’ha pronunciata lui”.
Ed è stato proprio mons. Damiano, mano sulla spalla di Asharaf, il primo ad attraversare la Porta d’Europa. Quel gesto, in questo anno giubilare, ha assunto il valore di un passaggio spirituale: una porta “santa” della coscienza e dell’umanità. Dietro di loro, uno dopo l’altro, tutti i partecipanti, invitati a varcare quella soglia portando con sé le parole del giovane egiziano come seme di riflessione e di speranza.
Tony Colapinto