
Un’ondata di emozione ha attraversato il pubblico presente alla Multisala Badia Grande al termine della proiezione de “L’Ultimo Spettacolo”, il film-documentario diretto da Andrea Morabito e prodotto dalla LAV (Lega Anti Vivisezione).
Il documentario ripercorre il lungo percorso che ha portato allo smantellamento del Circo Martin, noto per aver detenuto animali in condizioni giudicate incompatibili con il loro benessere.
Attraverso testimonianze, immagini inedite e materiali d’archivio, Morabito costruisce un viaggio commovente tra ingiustizie, determinazione e speranza. Al centro della narrazione non ci sono solo animali come leoni, tigri, ippopotami, zebre ma anche le persone che hanno lavorato alacremente per rendere possibile la loro liberazione: attivisti, veterinari, legali e volontari che, senza arrendersi, hanno creduto in un futuro diverso.
La narrazione, costruita con sensibilità e realismo, offre uno spaccato doloroso ma necessario su una realtà che ancora oggi coinvolge migliaia di animali nei circhi italiani. Un messaggio forte, che va oltre la denuncia e si trasforma in un chiaro appello alla coscienza collettiva.
La proiezione si inserisce nell’ambito della campagna promossa dalla LAV “Basta animali nei circhi”, rivolta al ministro della cultura Alessandro Giuli e finalizzata alla presentazione, a Palazzo Chigi, di un decreto legislativo che vieti definitivamente l’uso di animali negli spettacoli circensi.
“Se gli animali del Circo Martin sono stati salvati, così non è per migliaia di loro simili che continuano ad essere sottoposti a trattamenti pietosi”, ha dichiarato Silvana Fazio, volontaria della LAV, intervenuta nel dibattito seguito alla proiezione. “Noi cittadini stiamo lanciando dei messaggi chiari, e siamo fiduciosi che il governo, attraverso un decreto legge, possa finalmente porre fine a queste torture”.
All’incontro ha preso parte anche l’assessore Sinagra, che ha espresso il pieno sostegno dell’amministrazione comunale alla causa animalista, garantendo l’impegno a impedire che episodi simili si verifichino nel territorio locale.
Ma oltre al fondamentale ruolo delle istituzioni, l’appello finale è rivolto alla cittadinanza. Scegliere consapevolmente di non finanziare i circhi che impiegano animali significa dare un segnale forte.
“Davvero i nostri soldi valgono la sofferenza di tutte quelle bestie?”
IGNAZIO D’ASARO