Dopo due ore di animata discussione su un documento conseguente ai contenuti del recentissimo incontro con i vertici di AICA, il consiglio comunale attualmente in corso è riuscito in una impresa apparentemente impossibile, quella di votare all’unanimità l’approvazione di un documento contenente una sostanziale contraddizione.

Ad inizio di seduta, nella sede delle comunicazioni, il presidente Ignazio Messina ha sottoposta all’esame dell’aula consiliare un documento preparato e proposto da alcuni consiglieri di opposizione, avente ad oggetto alcune valutazioni critiche riferite ad AICA e il conseguente mandato dato a sindaco e giunta di operare in una certa direzione con tutta una serie di attività nell’ambito della problematica idrica.

Sulla base di tale proposta, oltre ad alcune proposte di integrazioni del consigliere Alessandro Curreri, si è registrata la richiesta dei consiglieri comunali di opposizione Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò di mettere in votazione anche un documento nel quale si richiedono invece “le dimissioni in via di urgenza” dei vertici di AICA.

Nel tentativo di favorire un pronunciamento unitario del consiglio comunale si è ritenuto allora di operare nel seguente modo.

Il documento di Brucculeri e Blò è stato ‘inglobato” in quello presentato dagli altri consiglieri di opposizione e nel corpo testuale di esso attraverso l’inserimento della frase “con riserva di richiedere le dimissioni dei vertici AICA” qualora non si ottenessero riscontri positivi dalle attività affidate al sindaco; nello stesso tempo il documento di Brucculeri e Blò “con la richiesta delle dimissioni dei vertici AICA in via di urgenza”è stato allegato al documento di base e quindi votato e approvato come parte integrante di esso.

In conclusione, dopo l’avvenuta approvazione unanime del documento, il Consiglio comunale di Sciacca chiede con urgenza le dimissioni dei vertici AICA, ma nello stesso tempo dà mandato al sindaco di avviare una serie di attività che avranno i vertici AICA come interlocutori, con riserva di richiederne le dimissioni nel caso in cui queste attività non dovessero trovare riscontri positivi.