Mi arriva da Roma il seguente messaggio wattsapp: “Il voto per Bonaccini a Sciacca è un anacronistico autogol del PD locale, che dimostra così l’incapacità di stare al passo con i tempi”.

L’affermazione, per uno come me appassionato osservatore della politica dai banchi del liceo, mi stimola una riflessione che scaturisce dal risultato delle primarie PD a Sciacca, o sarebbe meglio dire sul significato quantitativo di questo voto, e quindi sulla situazione in casa del Partito Democratico locale, che come tutti sappiamo è alleato con Fabio Termine e Mizzica nella guida amministrativa della città.

Una situazione, voglio dirlo subito con molta chiarezza, che ha una caratterizzazione collegabile a quelle che sono state le cause della crisi politica ed elettorale del partito, che nelle ultime elezioni nazionale ha contribuito a far vincere Giorgia Meloni e la sua parte politica.

Sappiamo tutti molto bene, lo dicono i più accreditati analisti politici, che il PD post Veltroni ha gradualmente perso la relazione sul campo, e quindi i contatti, con le forze economiche e sociali e quindi con il proprio elettorato, che dovrebbe essere la fascia economicamente più fragile del paese, trincerandosi nei luoghi del potere e diventando succube delle sue stesse correnti e degli apparati di partito.

Ad un certo punto è arrivato quel Matteo Renzi che poi si è rivelato un incantatore di serpenti, e proprio con lui nel PD di Sciacca è arrivato quel Michele Catanzaro che a differenza del maestro è rimasto nel partito e che sotto il profilo strettamente elettorale è sempre stato un numero 1. Renzi era talmente estraneo all’anima autentica del PD che lo stesso apparato di partito e il corpo elettorale l’hanno ad un certo punto fatto fuori, ma il danno era ormai fatto, e gente autenticamente riformista di sinistra come Bersani e come la stessa Elly Schlein se ne è andata per la sua strada così come lo avevano già fatto quelli che il PD lo avevano creato, Prodi e Veltroni.

Ma per la sua strada se ne andava anche l’elettorato più autentico del popolo dem, che in prevalenza ha ingrossato le fila di chi non è più andato a votare.

A Sciacca, invece, le indubbie capacità nel fare le liste e nel mantenere relazioni con il proprio feudo elettorale hanno consentito all’on.le Michele Catanzaro, e con esso al cosiddetto apparato, di mantenere la barra dritta, tant’è che il parlamentare regionale è diventato capo gruppo all’ARS e ha trovato in Gianluca Fisco una faccia credibile per quel “rinnovamento” che lo scorso mese di giugno ha consentito al Partito Democratico di Sciacca di allearsi con Mizzica e Fabio Termine, vincendo al ballottaggio la competizione elettorale per il sindaco.

E questo “apparato” si è confermato molto solido anche ieri, determinando proprio a Sciacca, nelle urne delle primarie, un risultato del tutto contrario in termini numerici (Bonaccini ha preso il 77% dei voti) a quella voglia di reale cambiamento che a livello nazionale ha espresso l’inattesa (per i più) affermazione quella donna giovane, ambientalista, di sinistra, attenta e partecipe alle tematiche dell’immigrazione e degli LGBT+ che è Elly Schlein. E che non è espressione degli apparati del partito. E sicuramente non a caso con lei è ritornata nel PD, a Sciacca, quella Mariolina Bono di veltroniana memoria, che aveva lasciato casa anche lei insieme a tutti quelli che avevano dato vita al PD della prima ora…

Sarà proprio interessante vedere adesso cosa succederà all’interno del partito e immediati dintorni, a Sciacca per quel che ci riguarda…

Un pensiero su “IL PD DI SCIACCA E LA VITTORIA DI ELLY SCHLEIN”
  1. Ho letto l interessante analisi di Nino Porrello sul voto espresso dagli elettori di Sciacca(ag) in occasione delle primarie del PD di domenica 26/2.
    L’amico Porrello è rimasto sorpreso dalla notevole percentuale di voti ,che ha avuto Stefano Bonaccini,consensi indirizzati sul Presidente della Regione Emilia Romagna,grazie alla mobilitazione di Michele Catanzaro,deputato regionale e capogruppo del PD all’Ars.
    Iscritti al partito e cittadini elettori sono andati a votare optando per il candidato Bonaccini rispetto a Elly Schlein.
    Carlo Fusi ,notista politico de La Ragione,sul risultato che ha visto prevalere la Schlein,ha scritto:”Quando fai votare la gente poi deve rispettarne il responso e non abbaiare alla Luna”.
    Sul voto di Sciacca,per il fatto che l’ex vice di Bonaccini,non abbia ottenuto le percentuali raggiunte in altri seggi tanto da farla vincere ,si è gridato allo scandalo.
    Non si è usata l espressione “truppe cammellate” ,con la quale si evidenziava la grande capacità di Clemente Mastella di convincere i cittadini a recarsi a votare,ma ci si è andati vicini.
    Occorre prendere atto del risultato registrato sulla piazza di Sciacca da Michele Catanzaro a favore di Bonaccini,come del grande successo della nuova segretaria del PD,rinunciando a parlare delle sue passate esperienze nel PD assieme a Pippo Civati e al suo recente ritorno nel partito,con l obiettivo di scalarlo. Ora l attende una sfida difficile:utilizzare “la vivacità movimentista,che in campagna elettorale ha attratto e risvegliato giovani ,donne,delusi e disillusi dai Dem,per recuperare i consensi perduti durante la gestione Letta e fare del PD partito popolare e inclusivo, riferimento di tanti italiani.
    Niente vendette e ritorsioni verso i competitori interni, ma apertura vera e reale verso quell’elettorato ,che da tempo è alla ricerca di un partito moderno,innovativo,attento ai grandi problemi del Paese,con una sanità pubblica che funzioni e che elimini lo scandalo delle liste d’attesa,del lavoro precario e sottopagato,con un welfare ampio, che convinca le donne a fare più figli,invertendo il grave trend del decremento democrafico”.
    Ecco perché, da non iscritto al PD, spero che dal voto delle primarie PD ,sia da parte di coloro che hanno fatto vincere la Schlein sia ad opera degli elettori di Bonaccini,ci sia un approccio nuovo e diverso con la gente,sopratutto verso quelle vaste e diverse categorie,messe in ginocchio dalla terribile pandemia. In politica si guarda sempre avanti e mai indietro.l’avversario di ieri può diventare elettore e alleato di domani.Buon lavoro Segretaria e grazie a Stefano Bonaccini per la battaglia fatta e per il comportamento costruttivo post voto.
    Lillo Craparo

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