Io ho paura di morire.
Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita.

L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato.
Cerco di non perdere tempo, di dire ai miei genitori che gli voglio bene. E mi sono reso conto che non vale più la pena di perdere tempo e fare delle stronzate. Fai le cose che ti piacciono e di cui sei appassionato, per il resto non c’è tempo.

La malattia non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti bellissimi. La vita (e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno) è fatta per il 20 per cento da quello che ti succede ma per l’80 per cento dal modo in cui tu reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un’opportunità. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro, eh…

Spero di vivere il più a lungo possibile, però mi sento molto più fragile di prima. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita.

Gianluca Vialli

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