Le organizzazioni sindacali dei medici ospedalieri dell’ASP di Agrigento, dopo tanti sussurri e invocazioni di aiuto provenienti sottovoce dai propri associati, hanno quindi deciso di disotterrare “l’ascia di guerra” nei confronti della direzione strategica dell’ASP di Agrigento.

Non si presta a letture diverse il contenuto della lettera-documento che il Segretario CIMO Agrigento, il Segretario CISL Medici, il Segretario Aziendale ANAAOO e il Segretario Aziendale AAROI-EMA hanno inviato al Commissario Straordinario ASP 1 Dr. Zappia, al Direttore Amministrativo ASP1 Dr. Mazzara e al Direttore Sanitario ASP1 Dr. Mancuso.

L’ oggetto della comunicazione è di per sé del tutto esplicativo: Mobilità d’urgenza e interna, mancato rispetto della normativa sull’orario di lavoro (direttiva 93/104 CE e Legge 161/2014 ), diritto alla fruizione delle ferie – Convocazione URGENTE O.O.S.S. – Dirigenza Sanitaria.

Le sopracitate organizzazioni sindacali chiedono alla Direzione Strategica dell’ASP di Agrigento una CONVOCAZIONE URGENTE, per discutere sull’improprio utilizzo degli istituti contrattuali della mobilità d’urgenza ed interna, sul mancato rispetto della normativa sull’orario di lavoro (direttiva 93/104 CE e Legge 161/2014 ) e del diritto alla fruizione delle ferie (gravi criticità gestione U.O Aziendali di Pediatria/Neonatologia, Anestesia e Rianimazione, Pronto Soccorso, Cardiologia ecc).

Come noto, uno dei problemi ultimamente emersi è stato quello della mobilità d’urgenza disposta dalla direzione ASP di Agrigento nei confronti di personale, inviato su ospedale diverso da quello in cui presta servizio per sopperire la mancanza di medici nell’ospedale a favore del quale viene di volta in volta disposta tale mobilità.

Per la direzione delll’ASP questo è uno strumento di flessibilità che garantisce l’assistenza sanitaria all’utenza, per i sindacati è un improprio utilizzo degli strumenti contrattuali. Non è cosa da poco la differente valutazione delle due parti in causa.

Secondo i sindacati poi non viene rispettata la normativa in tema di orario di lavoro e di diritto alla fruizione delle ferie: problematiche queste che ormai da tempo singoli medici lamentano sistematicamente in colloqui del tutto informali.

Insomma, la materia delle problematiche connesse all’assistenza ospedaliera pubblica si arricchisce di giorno in giorno di nuovi elementi e sviluppi, se è vero come è vero che anche sul fronte sindacale si passa da prese di posizione come questa di cui vi abbiamo appena riferito a quell’altra, indimenticabile, dell’intervista di un sindacalista CGIL, che a proposito dell’ospedale di Sciacca, si ergeva a strenuo difensore della direzione dell’ASP agrigentina.

Si susseguono poi le segnalazioni di criticità da parte dei lettori. L’ultima l’abbiamo raccolta come commento su facebook del nostro articolo sull’ospedale del giorno 9 e in essa, a nome Susy Ciaccio, si legge :

“Confermo tutto quello che ha detto, sono stata dimessa da 2 giorni dall’ortopedia con il primario che opera tutti i giorni compreso la domenica(nelle sue condizioni) è un santo e il dottore Gallo in reparto…il pronto soccorso è un girone dantesco dell’inferno mancano letti mancano le barelle i dottori costretti a lavorare senza la serenità e purtroppo a volte a essere superficiali x mancanza di tempo con una vertebra fratturata costretta su una sedia a rotelle a tornare a casa e ritornare l’indomani x la visita ortopedica… non voglio dire altri.. c’è di più. Io ringrazio tutti x quello che hanno potuto fare…ma l’ospedale è in condizioni pietose .Cercate di fare l’impossibile x salvarci da tutto questo…la politica dov’è???Non sento nessuno che parla delle condizioni sanitarie dell’ospedale….scusate lo sfogo.”

2 pensiero su “I SINDACATI DEI MEDICI OSPEDALIERI INSORGONO CONTRO LA DIREZIONE DELL’ASP DI AGRIGENTO”
  1. Dove e la politica? La Priv di Ag ha svuto la presidenza e la vice presidenza della commissione sanità senza che hanno fatto nulla xche nn vengono a dire cosa hanno fatto ma nn dicano di nn essere stati informati. E poi quanta altra politica ha fatto qualcosa? Nulla.

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