di Lucia Stefanetti

Camminare in salita è l’idea di fare diventare ogni luogo di questa città un posto è un momento per fare teatro. Una città che diventa teatro, con i suoi cittadini attori e spettatori insieme.

Questo perché a Sciacca è da 60 anni che non esiste un teatro istituzionale, ci sono solo dei posti che vengono utilizzati come se fossero un teatro. Ed in verità riescono ad esserlo, ma la sacralità del tempio anzi la Cattedrale – mi piace usare questo termine sulla scia dello spettacolo che ho visto ieri ai ruderi di Gibellina -, è il luogo che rappresenta, e dunque fare veramente Teatro come Ideologia, ossia la libertà di esprimersi e la schiavitù di farsi comprendere, perché se no le cattedrali come si possono costruire?

Ecco, questo a Sciacca manca da tempo: la visione di costruire nel tempo una cattedrale dove si faccia teatro. Poi c’è musica, poesia, prosa, ma la cattedrale manca. Quest’ anno avremo degli appuntamenti di Camminare in Salita, che dopo il vagabondare (nel senso nobile del termine) nei due anni precedenti tra scalinate e cortili, davanti a chiese chiuse e in quartieri poco frequentati, quest’anno entra dentro due monasteri strategici nella storia di Sciacca : quello di Santa Caterina e quello della Badia Grande. Due luoghi antichi, che raccontano essi stessi magnifiche cattedrali di parole. Staremo lì in silenzio, e a volte prendendo in prestito le parole dei grandi custodi della Parola per eccellenza.

All’interno del Monastero di Santa Caterina, nel giardino cui si accede da via Porta San Pietro il 17 agosto la parola la faremo Shakespeare, il 24 agosto invece parola a Cecov e il 31 agosto a Pirandello.

Sempre dalle ore 19:15.

Ci accompagneranno come sempre i dipinti di Lucia Stefanetti.

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