Negli ultimissimi giorni ha tenuto banco la notizia della mancata attivazione della Stroke Unit presso l’Ospedale di Sciacca, valutata come una sorta di ultima beffa subita dal nosocomio saccense rispetto ad altri ospedali presso i quali invece tale attivazione è avvenuta (Agrigento) o starebbe avvenendo (Castelvetrano).

A fronte delle proteste che ne sono immediatamente scaturite, in un clima che era già di per sé infuocato sull’argomento-ospedale, è stata data notizia dall’on.le Margherita La Rocca:

– che tale mancata attivazione su Sciacca è dipesa dalla mancanza nel nostro ospedale della Neurologia

– che comunque Sciacca non è stata esclusa, ma rimane inserita nel cosiddetto “circuito Stroke”.

Fin qui la notizia, rispetto alla quale abbiamo tuttavia voluto capirne di più, andando a ritroso nel documentarci, ragion per cui se anche il lettore vuol saperne di più dovrà avere la pazienza di seguirci in questa nostra ricostruzione temporale, dalla quale la realtà dei fatti emerge chiaramente.

Una premessa, per capire l’importanza di ciò di cui stiamo trattando.

La Stroke Unit riguarda direttamente il contrasto a una delle malattie più diffuse, ossia quell’ictus cerebrale (stroke) provocato da un disturbo della circolazione del sangue nelle arterie del cervello, e che costituisce la prima causa di disabilità negli anziani, seconda causa di morte e la terza causa di disabilità a livello mondiale.

Ci sono due forme di ictus cerebrale:

1. l’ictus ischemico, che si verifica nell’80% dei casi ed è  dovuto al mancato apporto di sangue in una parte del cervello;

2. l’ictus emorragico, che si verifica invece nel 20% dei casi

L’unica terapia efficace contro l’ictus ischemico è rappresentata dalla trombolisi endovenosa, che è in grado di sciogliere il trombo che si forma all’interno del circolo arterioso e che occlude l’arteria cerebrale. Il trattamento è praticabile entro le 4 ore e mezzo dall’inizio dei sintomi e l’efficacia della terapia è maggiore quando il più precocemente possibile eseguita. Se la trombolisi  venosa viene  somministrata con tempestività, i pazienti colpiti da Ictus ischemico hanno maggiore probabilità di sopravvivere (riduzione della mortalità) e di mantenere una propria autonomia nelle attività di vita quotidiana (riduzione della disabilità).

Fatta questa premessa, ricostruiamo adesso una serie di passaggi significativi.

02 febbraio 2019  

L’Assessorato regionale della Salute emette il decreto n. 141 avente ad oggetto la “Riorganizzazione della Rete per le emergenze delle malattie cerebro-vascolari”, nell’ambito della quale viene individuata la Rete delle Stroke Unit, secondo il modello Hub e Spoke. Nella parte delle premesse vengono individuati per ciascun bacino geografico 1 Centro Hub di II livello (tra i quali l’Ospedale di Caltanissetta per il bacino CL-AG-EN e l’Ospedale Civico di Palermo nel bacino Pa-TP) e alcuni Centri Spoke (tra i quali l’A.O. San Giovanni di Dio di Agrigento nel bacino CL-AG-EN e il P.O. di Castelvetrano nel bacino PA-TP). Nella parte dispositiva del Decreto, tuttavia, il P.O. di Castelvetrano non viene citato (per una incredibile dimenticanza?). L’Ospedale di Sciacca non vi figura e quindi a quel momento non fa parte della Rete.

22 Ottobre 2019

In un confronto con l’Assessore della Salute, Ruggero Razza, e con la commissione tecnica regionale Rete della Stroke, la presidente della Commissione Salute dell’Ars, On.le Margherita La Rocca, illustra i motivi per cui l’ospedale di Sciacca dovrebbe essere inserito nella Rete della Stroke Unit:

perché è un Dea di primo livello, perché ha una radiologia attiva h24, perché ha una riabilitazione e perché nella nuova rete ospedaliera sono previsti per esso 4 posti di neurologia che dovranno essere attivati immediatamente.

La commissione tecnica regionale in quell’occasione mostra grande disponibilità per garantire a Sciacca una Stroke Unit di primo livello. L’on.le La Rocca chiede anche di prendere in considerazione il fatto che Sciacca possa avere come Hub di riferimento Palermo, tenuto conto delle distanze che intercorrono con Caltanissetta.

18/11/2019

L’istanza perorata dalla Presidente della Commissione Sanità viene accolta con il decreto n. 2057 del 18.11.2019. In esso l’Assessorato regionale della Salute stabilisce:

ART.1) 

Il circuito della Rete per le emergenze delle malattie cerebro-vascolari viene integrato con il P.O. di Sciacca, quale sede di Centro Spoke;

ART. 2)

E’ fatto obbligo al Dirigente Generale dell’ASP di Agrigento, in considerazione  della posizione geografica del P.O. di Sciacca, di definire il raccordo sia con la Centrale Operativa 118 del Bacino di AG-CL-EN che con quella del Bacino di PA-TP, al fine di elaborare appositi protocolli per un’efficace integrazione delle attività di rispettiva competenza, per il rispetto delle tempistiche di soccorso, l’appropriatezza  delle cure e la corretta assegnazione a differenti livelli di complessità che la casistica richiede. 

2020/2021

La pandemia Covid distoglie l’attenzione dall’argomento, le persone che a Sciacca vengono colpite da Ictus ischemico debbono essere trasportate a Trapani o Caltanissetta, sempre che i tempi di diagnosi e di trasporto non oltrepassino le prescritte e necessarie 4 ore, altrimenti… Il Comitato Civico Sanità, di cui fa parte anche T.D.M., continua tuttavia nel periodo a fare presente in ogni utile occasione che l’Ospedale di Sciacca, come DEA di I livello, è in attesa della sua concreta attivazione come Stroke Unit nella forma Spoke.

06/08/2022

Si ha notizia ufficiale dell’attivazione della Stroke Unit presso il reparto di Neurologia dell’ospedale di Agrigento. In un comunicato stampa si legge la dichiarazione del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Salvatore Lucio Ficarra, a margine della giornata in cui la nuova unità sanitaria d’avanguardia viene formalmente consegnata alla collettività:  “Un’unità di trattamento specifico per i pazienti colpiti da ictus celebrale, potenzia la gamma delle possibilità di cura in provincia e fa fare un deciso passo in avanti alla sanità agrigentina nel suo complesso. L’inaugurazione del servizio – continua Ficarra – consente di limitare gli spostamenti dei nostri concittadini fuori provincia. La funzionalità dei 4 specifici posti letto monitorizzati della Stroke Unit qualificano l’attività dell’Asp di Agrigento, rendendo accessibili cure specialistiche fino a ieri non possibili sul territorio provinciale. Finalmente si può procedere alla terapia con trombolisi, ossia attraverso una metodologia che prevede la somministrazione endovena di un bolo di farmaco fibrinolitico utile a sciogliere il trombo causa della patologia”.

Sulla base di tutto quanto sopra, emergono a nostro avviso i seguenti interrogativi, che rappresentano altrettante necessità:

  • se davvero si voleva dare un seguito concreto e concludente al decreto che ha inserito l’ospedale di Sciacca nella Rete Stroke Unit e si volesse oggi dare un seguito concreto alla rinnovata richiesta di di far urgentemente diventare l’ospedale di Sciacca sede di Spoke Unit, cosa ha fatto in questi anni e cosa sta facendo adesso chi aveva la responsabilità e il potere di organizzare su Sciacca la necessaria apertura di un’unità operativa di Neurologia? Che fine hanno fatto quei 4 posti di neurologia “che dovevano essere attivati immediatamente” ad ottobre 2019?
  • nelle more che tutto ciò avvenga, e sperando che possa davvero avvenire, le persone colpite da Ictus ischemico nel territorio di Sciacca potranno essere trasferite sul più vicino ospedale di Castelvetrano (qualora lo stesso diventi operativo come Spoke Unit) invece che sul più lontano San Giovanni Di Dio di Agrigento, oppure ancora sull’HUB di Palermo invece che sul più lontano Hub di Caltanissetta? Con ciò tenendo conto anche dei contenuti dell’art. 2 del decreto nr. 2057.
  • non ci troviamo di fronte all’ennesimo atto gestionale che, di fatto, finisce per penalizzare il territorio ospedaliero di Sciacca e tutta la sua utenza?
6 pensiero su “OSPEDALE: STROKE UNIT, RICOSTRUIAMO LA VERITÀ”
  1. Credo che sia maturato il tempo per cominciare a ragionare su una Asp Selinuntina che comprenda quel territorio ricadenti sui paesi che si servono degli ospedali di Sciacca e Castelvetrano. Un interscambio di prestazioni ha più senso tra Sciacca e Castelvetrano ( con l’ospedale Civico di Palermo come hub), piuttosto che questo scambio tra Sciacca e Licata ( con hub Caltanissetta). Del resto il nuovo collegio elettorale della Camera credo si allunghi fino a Mazara.

    1. Questo commento penso che meriterebbe una riflessione approfondita e l’apertura di un dibattito/confronto.Quello proposto era tra l’altro un antico progetto della gestione Marano, quando si voleva allargare l’azienda ospedaliera. Mi risulta anche che Alessandro Capurro abbia fatto una ricerca sul numero degli utenti che potrebbero far capo a tale “distretto selinuntino” che potrebbe raggiungere le 180 mila unità.E’ evidente a tutti che da Sciacca a Mazara c’è nei fatti un bacino geografico, sociale e di collegamenti molto più reale di quello tra Sciacca e Agrigento.

    1. La storia continua. Hanno tentato di smobilitare l’emodinamica e non ci sono riusciti. Il comitato ha raccolto 10.000 firme a
      SCIACCA e dintorni.
      Ora ci tentano di nuovo togliendo lo strok unit. Ma troveranno pane per i loro denti

  2. Lanciamo un dibattito relativamente alla formazione di una Asp Selinuntina.
    Che ne pensano medici, operatori sanitari, associazioni, ec ecc?

  3. Ho letto.quanto proposto dalla Presidente della commissione legislativa salute dell ‘Ars Margherita La Rocca Ruvolo e le decisioni assunte dall’Assessore Regionale alla Sanità Razza,in ordine al ruolo affidato al.p.o di Sciacca per quanto riguarda la stroke unit,previa istituzione di 4 posti letto di neurologia presso il Giovanni Paolo secondo. Chi avrebbe dovuto curare gli adempimenti non l ‘ha fatto,per cui Palermo ha preso la decisione che la stroke unut anziché a Sciacca funzionerà a Castelvetrano. Oltre che a protestare bisogna chiedere alla direzione strategica dell’asp di ag di recupero il.tempo perduto e adottare gli atti di sua competenza.
    Quanto all’emidinamica ricordo a me stesso che da struttura complessa é stata trasformata a struuttura semplice,con il primario,Professionista di grande valore,costretto a trasferirsi in altro ospedale.il ridimensionamento ha interessato altre branche con sostanziale depotenziamento del p.o di Sciacca. Cosa potrà accadere?Temo nulla di buono per il Giovanni Paolo secondo,tenuto conto che il nostro territorio,con i nuovi collegi elettorali uninominali /plurinominali per Camera/Senatob,molto più vasti rispetto a prima,rischia di restare privo di rappresentanza alla camera e al Senato.D’accordo su una azienda sanitaria interprovinciale sud ovest ag e territorio facente capo a Castelvetrano .Chi potrà sostenerla?non so chi.
    Lillo craparo

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