Alcuni degli ex sindaci di Sciacca sono scesi apertamente in campo, schierandosi per l’uno o l’altro candidato: a parte Francesca Valenti, che ancora per tre giorni è il sindaco in carica e con il PD è alleata di Fabio Termine, Ignazio Cucchiara ha in prima persona e con molta passione espresso la propria posizione a favore della coalizione di Fabio Termine partecipando al comizio di San Michele, altrettanto chiaramente l’attuale coordinatore cittadino di Forza Italia, Mario Turturici, si è schierato sul fronte di Ignazio Messina entrando nella sua coalizione. Non ha dato pubbliche indicazioni di voto Fabrizio Di Paola, con la sua “Sciacca al centro”, che in una intervista ha preso atto di quella che ha definito una sconfitta del centro-destra. C’è infine un ex sindaco di lungo corso, quel Lillo Craparo che tiene fede al suo essere giornalista con questo suo post su facebook nel quale esprime alcune sue considerazioni sulle elezioni in corso senza peraltro schierarsi, che come sempre ci ha autorizzato a pubblicare:

“Ormai siamo alla volata finale.

Oggi si chiude ufficialmente la campagna elettorale per il ballottaggio, che interessa molti comuni, dove nessun candidato sindaco è riuscito a raggiungere al primo turno la percentuale e necessaria per essere proclamato primo cittadino.
Sono interessate a questo ultimo sforzo, fra le altre, due città alle quali sono fortemente legato, Sciacca e Monza, nelle quali alterno il mio domicilio.
I sondaggisti, sino a quando era possibile informare gli elettori delle tendenze di voto, non hanno avuto difficoltà a fare sapere che in tutti e due i grossi centri, elencati per numeri di residenti, la partita si deciderà allo sprint.

Chiunque vinca fra Allevi e Pilotto a Monza e fra Messina e Termine a Sciacca, sarà festeggiato dalla popolazione, che si aspetta tanto da loro.
Non sarà un compito facile, in considerazione della carenza di risorse finanziarie che caratterizza ormai i Comuni, della difficoltà di potere fare riferimento a burocrazie moderne e preparate a far funzionare in modo efficace i diversi settori dell’amministrazione e anche di poter avvalersi di giunte assessoriali formate da persone, non soltanto fornite di titoli, ma forti di esperienze, maturata sul campo, cioè dall’aver fatto “gavetta”.
Sarà necessaria in loro una dote importantissima, la passione civica e politica, in aggiunta alla capacità di sostenere il gravoso impegno.

Gli elettori dispongono di adeguati elementi di valutazione nei confronti dei candidati per poter esprimere serenamente il loro voto, trattandosi di persone che hanno maturato in precedenza significative esperienze, come Allevi, Pilotto e Messina, oppure come nel caso di Termine di persona che si era già candidata cinque anni addietro e che ha svolto con tenacia, da esponente della minoranza, il ruolo di opposizione in consiglio comunale maturando esperienza politica.
Specie a Sciacca ci sarà da “sbracciarsi” di fronte a partite difficili, come la riapertura delle Terme,la revisione del Prg, l’inclusione del Porto peschereccio in seno all’autorità portuale sud – occidentale della Sicilia, di cui fanno già parte Licata e Gela, la riapertura del teatro Samona’, l’urgenza di riportare la sanità ospedaliera e territoriale della città ai livelli precedenti, a fronte di un presidio ospedaliero dove i pazienti ortopedici e urologici sono costretti a rivolgersi a strutture lontane e raggiungibili con difficoltà, in uno ad un progressivo depotenziamento delle altre unità operative. C’è poi il problema politico di una città e di un vasto territorio privi di adeguata e qualificata rappresentanza in Parlamento, pur nel rispetto per lo sforzo dell’attuale deputazione all’ARS collocata all’opposizione, come quella di Michele Catanzaro del PD o a prezioso supporto presidente Musumeci come nel caso d i Matteo Mangiacavallo, ex 5 Stelle.
Ci sono poi altre materie, altrettanto importanti, incluse nel cahier de doleances, conosciute dagli attuali protagonisti politici, alle quali mettere mano con urgenza per fare. “rinascere” Sciacca.

Compito difficile,ma non impossibile.
In bocca al lupo ai candidati e buon voto agli elettori. Andate a votare, se optate per il non voto lasciate che a decidere le sorti delle città sia una minoranza.
Sarebbe una cosa grave e imperdonabile
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