E’ di ieri la notizia pubblicata sul giornale on line Risoluto che è in corso di definizione la pubblicazione del bando, su iniziativa dell’assessore Sino Caracappa, per lo svolgimento di una manifestazione a primavera come alternativa al Carnevale e consistente nella realizzazione ed esposizione in villa comunale, per quattro fine settimana consecutivi, di installazioni fisse in cartapesta alte otto metri, e compresa la gara tra le associazioni che parteciperanno. Queste ultime potrebbero esibirsi con gruppi mascherati, musiche e coreografie su un palco appositamente montato all’interno della villa comunale Scaturro, nella quale l’ingresso sarebbe consentito a pagamento.

Costo inizialmente previsto a carico del Comune 90 mila euro.

Alcuni cittadini, associando questa kermesse di natura carnascialesca al luogo in cui dovrebbe svolgersi, hanno immediatamente obiettato che mentre si sono dovuti attendere tantissimi anni per riuscire a racimolare un finanziamento di 80 mila euro con il quale effettuare alcuni indispensabili lavori di ristrutturazione e sistemazione della nostra bella villa comunale, ormai ridotta ad uno stato di grande abbandono, si sono trovati senza alcuna difficoltà 90 mila euro per realizzare otto installazioni fisse in cartapesta che allieteranno per soli otto giorni i nostri concittadini che amano il Carnevale, mentre la villa comunale continua nel frattempo a rimanere senza impianto di pubblica illuminazione.

Ma il re Carnevale, si sa, rimane re Carnevale e dinanzi ad esso, volenti o nolenti, come sciacchitani dobbiamo tutti inchinarci.

Ma le obiezioni non finiscono qui.

Perché proprio in villa comunale, un luogo tutto sommato ristretto e con il rischio assai concreto che l’afflusso sicuramente consistente di pubblico possa in qualche modo danneggiare in tutto o in parte quel po’ di verde pubblico sopravvissuto alla pluriennale incuria?

Perché non in piazza Angelo Scandaliato? Ci sarebbe più spazio, è il cuore della città…

Che il motivo sia quello di far pagare l’ingresso?

Se così fosse, allora il surrogato del Carnevale perderebbe anche quel carattere di festa autenticamente popolare e aperta a tutti che la manifestazione originale ha sempre avuto.

Ripensiamoci quindi, pur consapevoli che sui 90 mila euro destinati al surrogato del carnevale piuttosto che a investimenti strutturali sulla villa comunale o su tanto altro di primissima necessità non possiamo avere alcuna chance, ma sulla location magari qualche margine di ripensamento può esserci… O no?

2 pensiero su “IL SURROGATO DEL CARNEVALE IN VILLA COMUNALE: UNA SFIDA AL BUONSENSO?”
  1. Una piccola manifestazione soprattutto per i bambini ci può stare, come anche il biglietto di ingresso per evitare la bolgia. Approvo

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