I sindaci siciliani incontrano oggi i prefetti dell’Isola e domani (giovedì 18) sarà la volta di quelli di Agrigento, per rappresentare la gravissima crisi finanziaria e organizzativa in atto nei 391 comuni dell’Isola e per chiedere che vengano approvate, con somma urgenza, norme idonee a sostenere i comuni, che a causa di una grave crisi strutturale e di sistema non sono in grado di approvare i bilanci.

Questi incontri sono stati richiesti a seguito delle decisioni assunte pochi giorni or sono dall’assemblea straordinaria dei sindaci siciliani (ANCI Sicilia), che ha fatto il punto sulla drammatica crisi degli enti locali e sull’impossibilità di offrire servizi adeguati ai cittadini e di realizzare investimenti, anche in vista dell’attivazione delle risorse del Pnrr.

“Siamo in presenza – si legge nel documento conclusivo – di una drammatica crisi istituzionale e di sistema, che per la sua vastità sconvolge le amministrazioni a prescindere dalle questioni amministrative e gestionali e dagli orientamenti politici”.

A Sciacca tale situazione di paralisi economica/finanziaria dei Comuni è più che mai sotto gli occhi di tutti.

Si può dire che ad ogni passo il cittadino inciampi contro l’evidente impossibilità dell’ente pubblico di garantire ormai alcuni servizi financo essenziali.

Negli ultimi giorni, con riferimento ai danni causati dagli eventi climatici avversi, abbiamo anche assistito ad una sorta di “bandiera bianca” istituzionale sollevata dalla sindaca Francesca Valenti e dall’assessore Roberto Lo Cicero, nel corso di una conferenza stampa la prima e di una intervista ad un giornale on line il secondo. Abbiamo ascoltato la pubblica dichiarazione che il Comune NON HA RISORSE per affrontare i danni causati dall’emergenza nubifragio.

La sindaca lo ha esplicitato in modo quasi vibrante, invocando l’aiuto straordinario della Regione, l’assessore lo ha sussurrato quasi imbarazzato rispondendo alle domande del giornalista.

Nulla che non si sapesse, sia detto, e nulla di eccezionale considerata la situazione di tutti gli altri comuni siciliani e la straordinarietà dell’evento metereologico.

Ugualmente, fa comunque un certo effetto, è inutile nasconderlo, sentire il primo cittadino e l’assessore ai lavori pubblici notificare alla cittadinanza che non abbiamo i mezzi e quindi la possibilità di risollevarci da soli, rimanendo alla mercé di una Regione che con Sciacca è abituata ad indossare i panni della cattiva matrigna.

Questa situazione economica di Sciacca e degli altri comuni siciliani è il frutto di un sistema politico che non riesce più ad assicurare la sostenibilità economica dei propri enti pubblici, condizione indispensabile per l’erogazione a livello locale dei servizi essenziali.

Figuriamoci poi per gli interventi straordinari…

In questa vasta pletora di Comuni siciliani senza risorse o in stato di dichiarato dissesto, ce ne sono tuttavia alcuni che riescono ad assicurarsi ingenti finanziamenti comunitari o nazionali, grazie ad una elevata capacità progettuale e di selezione delle notevoli opportunità offerte da bandi e misure di fonte prevalentemente europea. Un esempio, in questo senso, sono Mazara del Vallo e Montevago, che negli anni più recenti sono riusciti ad acquisire finanziamenti di progetti per milioni e milioni di euro.

A Sciacca invece dobbiamo accontentarci degli annunci, neanche tanti per la verità, di opere pubbliche finanziate, ma di lavori in corso non se ne vedono, eccezion fatta per la nuova banchina portuale alle Gaie di Garaffe.

La nostra città si ritrova così drammaticamente in ginocchio, e se è vero che ha subito in nubifragio è altrettanto vero che il dissesto del territorio e di tante infrastrutture pubbliche è un problema all’ordine del giorno da troppi anni, che occorre saper affrontare sia chiedendo aiuto alla Regione con forza e autorevolezza politica e sia acquisendo una capacità di progettazione politica e tecnica che ci possa consentire di trovare quei finanziamenti che altri Comuni riescono a portare a casa.

Un pensiero su “ANCHE SCIACCA VIVE UNA DRAMMATICA CRISI DI SISTEMA, TRA MANCANZA DI RISORSE E OPERE PUBBLICHE CHE NON SI RIESCE A PROGETTARE E FAR FINANZIARE.”
  1. La causa di tutto ciò non sono le leggi vigenti, ma l’incapacità amministrativa trasversale che si è accumulata da diversi anni. Oggi non si può continuare ad amministrare con la logica dell’indebitamento o finanza derivata, ma di politiche che mettano al centro gli equilibri di bilancio che significa, prima di investire, trovare le risorse finanziarie necessarie in una logica di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. L’incapacità degli amministratori si tocca con mano considerato che alcuni finanziamenti a costo zero si avrebbero dentro casa e non sono in grado di riscuotere. Esempio elevato livello di residui attivi, fondo crediti dubbia esigibilità, evasione paurosa negli enti locali e incapacità di riscuotere. I sindaci non possono chiedere di tornare indietro eliminando il fcde o spendere indebitando gli enti locali cioè senza le corrispondenti risorse. Sarebbe la fine. Mentre si necessita una nuova mentalità che metta al centro dell’azione amministrativa la professionalità, le competenze e una programmazione strategica e per obiettivi.

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