Il governo Musumeci ancora una volta mette da parte Sciacca, che rimane esclusa dalla riqualificazione energetica di 91 tra i più importanti siti e immobili appartenenti al patrimonio regionale dei beni culturali.

Saranno interessati da interventi di ammodernamento ed efficientamento, grazie a un innovativo contratto di “project financing” tra la Regione Siciliana e l’azienda Gemmo Spa che si è aggiudicata la procedura di evidenza pubblica europea gestita dal dipartimento regionale dell’Energia.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Orléans, a Palermo, dal presidente della Regione Nello Musumeci, dall’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri e dall’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà con una conferenza stampa nel corso della quale sono stati comunicati i beni culturali prescelti per realizzare minori consumi e maggiore efficienza nell’uso dell’energia per parchi archeologici, musei ed edifici storici in tutta l’Isola: 26 nel Palermitano, 13 nel Messinese, 10 nel Siracusano, 9 nel Catanese e altrettanti nell’Agrigentino, 8 nel Trapanese, 7 nel Nisseno, 6 nell’Ennese e 3 nel Ragusano.

Tali interventi riguardano 30 musei, 29 aree archeologiche, 19 strutture regionali tra le quali biblioteche e pinacoteche, 13 uffici ed edifici amministrativi.

Ecco nel dettaglio quelli della provincia di Agrigento:

• Valle dei Templi Agrigento

• Biblioteca Agrigento

• Casa Sanfilippo

• Museo Agrigento

• Soprintendenza Agrigento

• Museo di Licata

• Area Archeologica e Antiquarium Eraclea Minoa

• Casa Natale Pirandello

• Area Archeologica Monte Sant’Angelo

Un pensiero su “SCIACCA ESCLUSA NELLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEL PATRIMONIO REGIONALE DEI BENI CULTURALI”
  1. Non so come siano andati esattamente i fatti.se la richiesta avanzata dal comune era formulata bene o se c’erano delle imperfezioni.
    Se la scelta è stata politica,purtroppo siamo fuori da ogni gioco.Sciacca e il territorio non hanno deputati che fanno parte della maggioranza o meglio non maggioranza ,che sostiene Musumeci.
    L ‘unico che può fare la voce grossa è Matteo Mangiacavallo e Attiva Sicilia.
    Senza i voti di Mangiacavallo e degli ex cinque stelle, Musumeci sarebbe stato messo in crisi e costretto a dimettersi.Una tale decisione non sarebbe stata accolta favorevolmente dai deputati dell’Ars ( sia di maggioranza che di opposizione),che puntano a portare a conclusione il loro mandato alla scadenza prevista.
    Va dato atto a Michele Catanzaro di avere avviato dai banchi dell’opposizione tante iniziative, alcune delle quali accolte con fastidio e livore dall’inquilino di Palazzo D’Orleans.Ecco perché Mangiacavallo deve mettere fuori gli attributi e chiedere che Sciacca sia trattata come le altre città, preannunciando,in caso di silenzio,il non voto.
    Ultima annotazione:in politica non esiste o meglio non dovrebbe esistere il risentimento.Purtroppo Musumeci,stando a quanto si è letto ,lo pratica ,soprattutto nei confronti e a danno della Città di Sciacca.
    Gli elettori se ne ricorderanno alle prossime elezioni,ammesso che Musumeci ottenga di essere designato candidato dal fronte moderato.
    Lillo craparo

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