Il piazzale del Porto oggi, è il panorama di cui gode Vincenzo Licata con gli occhi della sua statua

E’ sicuramente lodevole ed apprezzabile la proposta dell’ex consigliere comunale Salvatore Monte di portare avanti l’iter amministrativo per la denominazione dell’area portuale, in cui insiste la statua bronzea del poeta Licata in “Piazzale Vincenzo Licata”.

L’iter necessario per la denominazione era stato avviato anni fa grazie alla proposta dell’associazione “L’altraSciacca” che, con il suo presidente Pietro Mistretta propose, più volte, la valorizzazione del sito.

“ Oggi più che mai – sostiene Monte – concludere quell’iter significherebbe rendere onore a al nostro concittadino illustre”. L’iter è avviato, occorre riprendere le fila dell’istruttoria e portarla avanti con gli organi preposti. Sarebbe un giusto riconoscimento per un poeta che, con la sua arte, ha dipinto pregi, difetti, eccellenze, tradizioni e peculiarità della nostra città”, così come la bellezza docile e impetuosa del nostro mare”.

Fin qui la proposta di Salvatore Monte, assolutamente condivisibile per le sue motivazioni.

Come ServireSciacca tuttavia non ci stancheremo di sostenere che la scelta iniziale di collocare la statua in quel piazzale, più che apprezzabile nelle sue motivazioni iniziali, si è nel tempo dimostrata non adeguata, perché il contesto che l’ha sempre circondata non onora sicuramente la memoria del poeta, tanto da farmi pensare (avendolo conosciuto) che anche lassù avrà trovato una nuova occasione di irritarsi con i suoi carissimi concittadini per uno dei tanti nostri difetti che assilla la sua statua.

Essa è infatti permanentemente circondata da rifiuti e gatti, oltre ad essere posizionata in modo poco visibile e senza adeguata visuale sul “suo mare”.

I lettori ricorderanno che avevamo fortemente caldeggiato la proposta di ricollocarla su nel belvedere che domina il mare e il porto di Sciacca dalla via Agatocle, dirimpetti all’entrata del teatro Samonà, da denominare Belvedere Vincenzo Licata.

Comunque sia, l’importante è che si ritorni ad omaggiare la memoria di una delle figure più importanti nostra comunità una delle figure più importanti della nostra comunità nell’ambito della poesia, della cultura e della storia delle nostre tradizioni. Il nostro “poeta del mare”, quel mare che Vincenzo seppe celebrare come nessun altro.

RICOLLOCHIAMO LA STATUA DI VINCENZO LICATA NEL BELVEDERE DI VIA AGATOCLE di Nino Porrello 27 Agosto 2020

Ritorniamo sulla nostra proposta per confermare l’adesione espressa dalla famiglia Licata, figli e nipote, e per comunicare una circostanza che non ci era conosciuta al momento in cui abbiamo scritto l’articolo e formulato la proposta: Giuseppe Prestia, figlio dello scultore Filippo Prestia che realizzò la statua, ci ha riferito che il luogo da noi indicato era uno dei due preferiti ed indicati dal padre, gravemente ammalato nel momento in cui venne presa la decisione dello spiazzo di Rocca Regina su cui lo scultore non si trovava d’accordo. Con l’occasione ribadiamo che con tale nostra proposta non intendiamo in alcun modo mettere in discussione le condivisibili e nobili finalità che all’epoca indussero il figlio Antonello, l’associazione L’ ALTRA SCIACCA e l’assessore Piazza prima e l’assessore Brunetto dopo a scegliere l’attuale sito. Semplicemente nel tempo la scelta ha rivelato delle criticità e ad avviso di ServireSciacca e di tanti altri lettori che ci hanno scritto, manifestando adesione, il nuovo sito proposto di via Agatocle sarebbe il luogo migliore per migliorare quella finalità (il poeta che guarda il suo mare…) e per onorare la memoria di due illustri figli di Sciacca, il poeta Vincenzo Licata e lo scultore Filippo Prestia, in occasione della ricorrenza venticinquennale della morte del poeta (dedicandogli possibilmente il nome del Belvedere), e per riqualificare uno dei luoghi panoramici più belli di Sciacca. E’ auspicabile che anche le Cooperative dei Pescatori di Sciacca manifestino il proprio accordo, perché la proposta non intende in alcun modo privare la marineria di Sciacca del suo poeta del mare, ma semplicemente collocarne la statua in un luogo in cui lo sguardo del poeta possa veramente allargarsi su tutti i motopesca che escono in mare e rientrano in porto.

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