ServireSciacca ripropone oggi, qui di seguito, l’articolo pubblicato lo scorso 20 Ottobre 2020, perché nei suoi contenuti c’è quello che dovrebbe essere il necessario punto di partenza della riunione indetta dalla sindaca per oggi pomeriggio alle 18,30 con tutte le forze politiche “locali”, con all’ordine del giorno le iniziative da intraprendere post marcia su Palermo per le Terme.

Quell’articolo contiene infatti il testo del documento sulla problematica termale approvato con atto deliberativo adottato all’unanimità dal Consiglio Comunale, docu che ha rappresentato l’unico momento politico e istituzionale in cui tutte le forze politiche della città si sono trovate concordi sulla questione termale, riuscendo ad alzare la voce in modo concorde nei confronti della Regione ed esprimendo interrogativi ancora oggi fondamentali e attuali, che bisogna integrare solo con la successiva interlocuzione Regione/INAIL, sulla quale è in atto una proroga di scadenza al 30 settembre.

E’ dal momento di quella delibera, sottoscritta anche dalla sindaca, dai parlamentari territoriali, dal Comitato Civico e dalle altre due associazioni, che il Presidente della Regione è istituzionalmente latitante sulle Terme nei confronti del territorio di Sciacca.

Peccato che proprio sul concetto di “territorio” la sindaca di Sciacca abbia commesso l’errore non veniale di limitare l’invito alle forze politiche locali (di Sciacca), “dimenticando” e quindi escludendo la fondamentale dimensione territoriale rappresentata dai sindaci e dai deputati regionali non sciacchitani.

TERME: FINALMENTE TUTTI UNITI. MUSUMECI, CONFRONTATI CON LA CITTA’ DI SCIACCA! OTTOBRE 20, 2020 di Nino Porrello

Il Consiglio Comunale di Sciacca ha scritto ieri sera una pagina che può diventare assai importante nella vita politica ed economica della città di Sciacca, adottando con delibera assunta all’unanimità il documento sulla questione termale elaborato e proposto dal Comitato Civico Patrimonio Termale, dall’associazione Sciacca Terme Rinasce e dall’associazione Ora Basta. Per la prima volta l’organo rappresentativo della sovranità popolare cittadina esprime una voce unitaria, chiara e incontrovertibile sulla problematica termale, con la compartecipazione delle componenti amministrative e civiche e della deputazione regionale del territorio, dicendo che è arrivata l’ora di voltare pagina per capire innanzitutto se esiste in Regione una concreta volontà di risolvere i problemi che hanno annientato il termalismo siciliano e per far capire al Presidente della Regione che non è più tollerabile questo continuare a perder tempo e questo non fare le cose che invece andrebbero fatte. Il documento ha infatti un destinatario ben preciso, il Presidente della Regione Nello Musumeci, cui vengono rivolte una serie di interrogativi ben precisi e a cui viene chiesto di confrontarsi apertamente con le forze politiche e sociali del territorio sulle reali prospettive di salvataggio e di valorizzazione del bacino termale di Sciacca e più in generale del termalismo siciliano. Entro domani partirà all’indirizzo della Presidenza della Regione e di tutti i capi gruppo delle forze politiche dell’assemblea regionale, con una lettera accompagnatoria del Presidente del Consiglio Comunale, il seguente documento che da ieri sera ha assunto la valenza di una delibera unitaria del Consiglio Comunale di Sciacca:

” La città di Sciacca, nelle sue diverse componenti politiche e sociali, unitariamente esprime il proprio incondizionato NO ad una dissennata politica regionale che ha espropriato la nostra città della risorsa più preziosa che madre natura le ha donato, il patrimonio termale di acque e di grotte vaporose sul monte San Calogero. Le Terme sono chiuse da oltre 5 anni e tale chiusura ha rappresentato l’epilogo di una prolungata gestione fallimentare da parte della Regione. Con la chiusura delle Terme la situazione si è tuttavia ulteriormente aggravata, perché nelle more della programmata e mai avvenuta privatizzazione il liquidatore della società Terme di Sciacca SpA non ha provveduto ad alcuna manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e degli immobili, ragion per cui il loro stato si è gravemente deteriorato. Alcune sorgenti di acque termali nel tempo sono andate perdute ed inquinate, dopo una storia millenaria di straordinari benefici curativi, e quelle superstiti si disperdono oggi, inutilizzate, a mare o nelle viscere del suolo. L’art. 21 della legge regionale n. 11 del 12 maggio 2010 aveva avviato il percorso di privatizzazione del termalismo siciliano, attivando le procedure di liquidazione delle società che fino a quel momento lo avevano malamente gestito e disponendo che tramite lo svolgimento di una gara ad evidenza pubblica fosse affidata a soggetti privati la gestione e la valorizzazione dei complessi termali di Sciacca e Acireale, compreso lo sfruttamento delle acque termali ed idrotermali. Dopo 10 anni nulla di ciò è stato fatto. Neanche dopo la chiusura totale del complesso termale di Sciacca la Regione ha mostrato maggior cura e interesse a risolvere una problematica che si è fatta di giorno in giorno più pesante. La città di Sciacca è oggi consapevole che è arrivato il momento di scendere in campo, tutti uniti, per salvare il proprio patrimonio termale e pretendere dalla Regione che si creino tutti i presupposti per la sua più adeguata e moderna valorizzazione. È arrivato il momento di capire se esiste una concreta volontà politica di risolvere i problemi del termalismo siciliano, per farne un valore aggiunto di sviluppo turistico e quindi un importante fattore di destagionalizzazione dei flussi turistici. Non è più tollerabile questo continuare a perder tempo e questo non fare le cose che invece andrebbero fatte. Per questo la città di Sciacca chiede al Presidente della Regione Siciliana, On. Le Nello Musumeci, e a tutti i capi gruppo politici dell’ARS di indire un incontro a Sciacca con le forze sociali e politiche e dare una risposta esaustiva ai seguenti interrogativi:

– Deve intendersi decaduto il contratto del 25/10/2017 con cui la Regione siciliana dava in concessione alcuni beni costituenti il patrimonio termale al Comune di Sciacca? 

– Deve intendersi definitivamente concretizzatasi la concessione al Comune di Sciacca del Parco Termale e della piscina solfurea, avvenuta nel settembre del 2019?

 – Il complesso termale è nel più completo abbandono e degrado, con depauperamento del patrimonio pubblico e rischi per la pubblica incolumità. A chi compete la custodia e la manutenzione?

 – La Regione intende intervenire con risorse finanziarie proprie per riparare i danni ingenti che gli impianti e gli immobili hanno subito a causa della mancanza di ogni manutenzione in questi cinque e più anni di chiusura?

– Perché dopo dieci anni non si è conclusa la liquidazione della società Terme di Sciacca SpA?

 – Perché l’avviso di gara pubblica per la concessione in affidamento a privati del complesso termale di Sciacca non è stato prorogato alla scadenza del mese di luglio, considerato che nelle more era scoppiata la pandemia?

 – Perché non si affida la preparazione del bando e la sua veicolazione presso gli imprenditori nazionali e internazionali suscettibili di interesse ad un “advisor” altamente specializzato (con la conseguenza concretamente verificata che, per come si è fatto finora, neanche Federterme era a conoscenza dell’ultimo bando andato deserto)?

 – Perché dopo tanti anni non si riesce a portare a termine la procedura di corretto accatastamento di tutti i beni immobili che compongono il complesso termale di Sciacca?

 – Quali “migliorie” rispetto all’ultimo avviso pubblico di gara intende apportare la Regione per rendere più appetibile il bando nei riguardi del mercato imprenditoriale privato?

 – Esiste un piano B nel caso in cui l’imprenditoria privata, debitamente portata a conoscenza, dovesse continuare a mostrarsi non interessata?

 – La Regione intende assumersi la responsabilità politica di un piano organico per rilanciare il turismo termale siciliano, sociale e del benessere, garantendo un cronoprogramma di passaggi tecnici e politici per realizzare quest’obiettivo così importante e con esso il rilancio delle Terme di Sciacca?

Restiamo tutti in attesa che il Presidente della Regione siciliana programmi un incontro, che stante l’emergenza sanitaria in corso, potrà svolgersi anche in modalità smart working, per convincerci con le sue risposte e con gli impegni che vorrà assumersi della reale volontà del governo e della politica siciliana di salvare il patrimonio termale di Sciacca e dell’intera Sicilia.”

Risponderà questa volta al territorio di Sciacca l’On.Le Nello Musumeci?

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