14 ottobre, arriva a Sciacca una famiglia tedesca, sono miei ospiti, ho prenotato per loro un B&B in centro storico, vi lasciano le valigie e li accompagno a posteggiare l’auto che hanno preso a noleggio, troviamo posto in viale Eleonora D’Aragona e li riaccompagno a piedi verso il B&B percorrendo il tratto di scalinata che dal Viale Eleonora D’Aragona sale a piazza Scandaliato. E in quelle tre rampe di scalinata vorrei farmi piccolo – piccolo per la vergogna che provo.

Ma si può mai tenere la scalinata d’accesso al “salotto della città” in queste condizioni? La sporcizia vi regna sovrana e la vegetazione spontanea invade gli scalini, senza che nessuno si curi di fare quel minimo di scerbatura e di pulizia necessaria a rendere quanto meno decente una scalinata che già di per sé versa da tempo in condizioni strutturali pietose.

E, si badi bene, non m’irrita tanto la scritta a sfondo giallo con cui nostri concittadini sicuramente incivili hanno pochi giorni addietro imbrattato il muro, che è stata fotografata e riportata con indignazione su tutti i social. In quel poco decoroso contesto alla fin fine contribuisce a dare un pò di colore… M’irrita e mi sembra assurdo che a nessuno venga in mente di assicurare una pulizia giornaliera di questa scalinata. Mi lascia senza parole il fatto che nessun amministratore abbia mai trovato il modo, anche in economia, di abbellire questa scalinata.

Alzi lo sguardo e la bellezza ti circonda… il mare, il porto, la vegetazione mediterranea…

Abbassi gli occhi e vedi solo sporcizia e mancanza assoluta di manutenzione.

Ma come si fa a non capire che è da queste piccole cose che occorre ripartire per far risorgere questa città? Se non siamo in grado di tener pulita una scalinata a due passi da piazza Scandaliato, dove vogliamo andare ad approdare? Forse solo nel degrado più assoluto, ma ci siamo già arrivati…

Guardate la foto della scala con i gradini colorati… è stata scattata a Lampedusa… 

Dimostrazione che ci vuol poco a rendere gradevole e accogliente un luogo, ma quel poco si chiama creatività, rispetto per il bene comune, amore per la propria città e capacità amministrativa: tutti ingredienti andati ormai perduti in quel di Sciacca.

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